Ciao Carlo, grazie di aver accettato di rispondere alla nostra intervista e benvenuto sulle pagine di RFS .
Innanzitutto complimenti per la tua bella carriera e per i tuoi libri che ho letto tutti! Facciamo due chiacchiere su di te: raccontaci…

1. Come hai iniziato a scrivere?

R: La scrittura è una passione nata quando avevo poco più di trent’anni. Ricordo che c’era l’idea di scrivere un testo. Vista la mia passione per la formazione e l’evoluzione dell’essere umano, il pensiero era rivolto a un libro sullo sviluppo personale. Potrei dire che fosse una timida passione in incubazione che non riusciva a prendere coraggio. Ne parlavo con qualche amico e collega, ma non feci mai un tentativo per mettere su carta i pensieri e le idee che avevo al riguardo. Poi, come spesso accade, un avvenimento doloroso mi fece decidere di descrivere ciò che mi era accaduto nella mia prima esperienza come paziente dentro un ospedale, a un mese dal mio quarantesimo compleanno. Dal quel momento ho iniziato a scrivere e non ho più smesso.

2. Quali sono gli autori che ami leggere e che hanno maggiormente influenzato le tue scelte stilistiche?

R: Leggo di tutto e non saprei dire quale autore abbia maggiormente influenzato il mio stile di scrittura. Tra gli italiani mi piacciono particolarmente Niccolò Ammaniti, Gianrico Carofiglio, Alessandro Baricco, Alessandro Piperno, Margaret Mazzantini, Andrea Di Carlo, Paola Mastracola, Melania Mazzucco, Tiziano Terzani. Per quanto concerne gli autori stranieri, sono cresciuto con i romanzi di Wilbur Smith, Irvin Shaw, Jhon Grisham, Ken Follet. Stephen King è un autore che ho iniziato ad apprezzare solo una decina di anni fa e adesso è uno dei miei preferiti insieme a Robert Joe R. Lansdale. Però anche in questo caso leggo con piacere tantissimi autori e mi dispiace non rendere merito ai molti che sto dimenticando.

 

3. Quando nasce l’idea della storia? Tutta insieme o si costruisce strada facendo?

R: Per ogni storia c’è un’idea che viene in superfice, un episodio di ciò che mi circonda che attira la mia attenzione. Poi inizio a immaginare l’evoluzione, i personaggi. L’idea di massima nasce spesso in un istante, ma non c’è mai un epilogo deciso quando inizio i lavori di stesura. Spesso ciò che pensavo succedesse viene sostituito con ciò che i personaggi suggeriscono strada facendo.

4. Hai dei momenti della giornata in cui preferisci scrivere?

R: La sera.

5. Quando scrivi hai la tua colonna sonora?

R: In realtà preferisco il silenzio, anche se non deve necessariamente esserci il silenzio assoluto mentre scrivo. Riesco a isolarmi ed essere concentrato sulla mia storia.

6. Parliamo ora del tuo nuovo romanzo “Il quaderno nascosto”: cosa ti ha spinto a raccontare questa storia… raccontaci un po’ della sua genesi…

R: L’idea del quaderno nascosto (che in origine si intitolava Figli del destino), è nata in un periodo nel quale dei miei amici di famiglia avevano grandi difficoltà ad avere un figlio. Ricordo come fosse ora, le battaglie e le sofferenze affrontate da questi amici che contrastavano con le notizie che spesso campeggiavano sui giornali, dove qualche madre aveva invece preferito gettare il proprio figlio nell’immondizia. Nacque così l’idea di una storia che trattasse questo tema.

7. Tanti personaggi ed un unico denominatore… l’amore declinato in tutte le sue sfumature ed eccessi con particolare riferimento al desiderio spasmodico di un figlio: cosa pensi delle donne che come Gianna lo desiderano a tutti i costi perdendo di vista la realtà e cadendo spesso in errori irreparabili?

R: Credo che non sia giusto giudicare chi vive una simile esperienza. Per molte coppie avere un figlio è così semplice e naturale da non poter capire chi invece, nonostante non riesca, continui con qualsiasi mezzo (emotivo ed economico) a provarle tutte pur di avere un figlio. A proposito, anche i miei amici sono riusciti come Gianna a realizzare il loro sogno.

8. Pina la gattara… un personaggio singolare per coraggio e determinazione… ti sei ispirato a qualcuno di tua conoscenza o è una figura femminile squisitamente immaginaria?

R: Tutti i personaggi che leggi nei miei libri sono ispirati a qualcuno che conosco. Per il ruolo della Gattara ho scelto mia madre, anche se poi, come spesso accade, il personaggio protagonista del romanzo è comunque differente da quello al quale mi sono ispirato. E come quando un regista sceglie un attore per un film e poi lo caratterizza per svolgere il ruolo per il quale è stato scelto.

9. Perché la scelta di dividere il libro in due parti? Sono due storie in una? Che cosa ti ha spinto a questa insolita struttura?

R: Ti è mai capitato di incontrare una persona che non vedevi da dieci anni? Magari vi eravate perse di vista che eravate adolescenti. La persona che hai davanti dopo tutti quegli anni rispecchia ciò che era quando la frequentavi? Cosa l’ha influenzata per diventare ciò che è? Insomma un mondo di domande e curiosità che non avresti se avessi continuato a vedere quella persona.

10. La tua casa editrice è Leggere Conviene Editore: ci puoi parlare di come è strutturata e del particolare sistema creato per sponsorizzare scrittori emergenti e favorire la lettura?

R: Leggere Conviene è prima di tutto un’associazione culturale che vuole promuovere la lettura attraverso le attività sul territorio. Infatti sta creando una rete di attività commerciali associate che promuovono la lettura nelle loro sedi. Dopo il primo anno, nel quale hanno scelto il mio libro da dare a tutti gli associati, sta sviluppando dei progetti che coinvolgono anche altre case editrici del territorio romano per diffondere la lettura. Oltre a essere un loro autore, sono diventato un promotore di questa associazione. Sono convinto che organizzazioni come queste possano far bene al movimento letterario. Anche perché parlarne solamente non è sufficiente, bisogna fare, anche piccole cose, che riportino le persone a leggere. Per chi volesse saperne di più e sostenerla può andare su www.leggereconviene.it

Grazie mille per aver risposto alle tue domande ed in bocca al lupo per la tua carriera! Aspettiamo tue nuove!

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link dell’intervista: http://www.romanticamentefantasy.it/intervista-in-esclusiva-a-carlo-colasanti/

 

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